Prefazione agli “Appunti di storia di Sasso Marconi”
Di Cinzia Venturoli
La borgata Tripoli è il luogo in cui è ambientato il racconto che ci viene proposto e l’immediato dopoguerra il tempo del narrare. In questo microcosmo vediamo rappresentata quella che era la condizione di tanti luoghi italiani: la guerra finita e la ricostruzione che, come ci ricorda l’autore, non era solo quella materiale, dopo 20 anni di dittatura fascista e le devastazioni della guerra si doveva non solo creare una forma di governo democratica, ma bisognava imparare a vivere appieno quella che era, per molti, una condizione mai sperimentata.
In un susseguirsi di quadri, quasi una rappresentazione da cantastorie, ci vengono proposte situazioni di vita quotidiana: il lavoro, la scuola dei ragazzi, i disagi ma anche la voglia di ricostruire-costruire una vita di pace. In questo irrompe la politica: l’attentato a Togliatti del luglio 1948, le elezioni nazionali. Molte le difficoltà quotidiane a cui fare fronte dal lavoro che cambia o che manca, all’abbandono della terra, alla necessità di dover rivendicare i propri diritti. Tutto questo, assieme alla descrizione dell’attività amministrativa svolta dal Cln, ci porta il ricordo di quei tempi dipinto quasi ad acquerello, un ricordo che ci può e ci deve fornire lo stimolo per ricostruire e studiare la storia di quegli anni a Sasso Marconi e sulle sue colline nella cornice della storia della italiana repubblicana.
Una curiosità ci lascia la lettura: quella di conoscere i personaggi descritti, il giovane capolega e quell’operaio somigliante a Clark Gable.