Presentazione “Appunti di storia di Sasso Marconi”
Di Francesco Berti Arnoaldi Veli
Con questo numero, ha inizio la pubblicazione di una serie di articoli e studi sulla “storia di Sasso Marconi”. Non c’è, nelle biblioteche, una storia propriamente detta, con apparati critici, bibliografia e malleverie accademiche, della comunità di Sasso Marconi; e la via per arrivarci è lunga. Ci sono tuttavia, delle storie e “cronache” – per riprendere il termine usato da Renato Giorgi – che di Praduro e Sasso, e poi di Sasso Marconi raccolgono materiali preziosi per gli storici: i fatti, gli accadimenti, soprattutto gli uomini e le donne, le loro vite in una comunità dall’identità ben riconoscibile.
Già nella presentazione del gran libro di Renato Giorgi, “Sasso Marconi, cronache di allora e di dopo”, si osservava che il solo racconto di accadimenti e vite non è un mero “fare cronaca”, ma si converte in “fare storia”, quando chi scrive sa dipanare e penetrare il “senso” di ciò che è accaduto e che viene narrato; quando in altri termini il “cronista” è consapevole che ogni racconto storico è sempre, e inseparabilmente, strumento per affrontare il problema del senso ultimo, del significato degli eventi che modulano la vita di una comunità. Non vi è storia (che è giudizio) senza conoscenza dei fatti.
Il libro di Renato Giorgi, che si può a buon titolo assumere come pietra miliare di un percorso di ricerca storica, è di ventisei anni fa, quasi il tempo di una generazione. Non è casuale che la serie di “cronache storiche” che oggi prende avvio sulla nostra rivista si debba all’opera ed alla penna di un autore che, come Renato Giorgi, è stato sindaco di Sasso Marconi, e testimone, a distanza anche anagrafica di una generazione, della persistenza forte proprio di un filo di significato attinto alla tensione di valori civili alti: quelli ai quali Sasso Marconi deve i momenti più gloriosi della sua storia, nelle lotte e nelle sconfitte del primo dopoguerra, nella resistenza al tempo della seconda guerra, nell’impegno di ricostruzione e nello slancio verso un’evoluzione che di una modesta comunità agricola ha fatto un centro produttivo ormai di taglia metropolitana (vedremo Sasso Marconi arricchire, in un prossimo futuro, l’auspicabile sorgere di una “grande Bologna”?). Gianni Pellegrini ha tutti i titoli per guidare i lettori nell’itinerario che prende le mosse là dove Renato Giorgi si era arrestato, in un’ideale continuità fatta per suscitare pensieri, riflessioni, consapevolezze nella comunità di Sasso Marconi e non solo.
Crediamo di esser pari, con questo, al compito che ci siamo assunti, e che è la vera funzione culturale dei centri di studi locali: cercare di capire, e insieme di far capire, che la vita storica di una comunità si misura soprattutto sul metro della fedeltà a valori civili cui non ci si può sottrarre, e che chiamano a scelte intellettuali meditate, responsabili, feconde. Cercheremo di essere pari a questo impegno.