IN BIBLIOTECA
di Mara Cini
25 agosto 1890: alle Lagune si inaugura un osservatorio meteorologico
Un fascicolo stampato a Bologna dalla Tipografia Arcivescovile nel 1891 e conservato presso la Biblioteca dell’Archiginnasio ci informa circa la cronaca di un evento curioso: la solenne inaugurazione dell’Osservatorio meteorologico di San Nicolò delle Lagune, il dì 25 agosto del 1890, alla presenza dell’eminente scienziato barnabita padre Francesco Denza.
È con le parole del curatore della pubblicazione, l’arciprete don Giovanni Sandri, grazie all’impegno del quale si realizzò l’osservatorio, che mi piace riassumere il fatto.
Il luogo…
“Chi, scendendo dal treno alla stazione di Praduro e Sasso (…), s’incammina per la via che sale ripida e si interna tra quei primi contrafforti dell’Appennino, giunge, dopo una non lunga strada, ad una località molto elevata che porta il nome di Lagune. Splendido è di lassù il panorama dei monti, della valle del Reno e della vasta pianura bolognese: v’è un piccolo gruppo di case, cui sovrasta la chiesa di S.Nicolò”
Il giorno della festa inaugurale…
“Era il mattino del 25 agosto, e sul monte delle Lagune giungeva un’eletta schiera di invitati. Dinanzi alla chiesa la gente s’affollava, mentre gli invitati si recavano a far omaggio ad un uomo illustre, che colà si trovava fin dalla sera precedente, avendo, con una generosità senza pari accettato di intervenire alla cerimonia: egli era il Padre Francesco Denza, direttore della Società meteorologica italiana, ed a lui le autorità comunali di Praduro-Sasso avevano fatto le migliori dimostrazioni d’ossequio.”
Ma perché proprio un osservatorio?…
“È noto come la gente di campagna, prima di dar principio a certi lavori, molto spesso osservi lo stato del cielo; e usando d’una certa esperienza che si tramanda di padre in figlio, riesca a far delle previsioni, che il più delle volte non sono fallaci”
Don Sandri si “meraviglia” di tali previsioni e comincia ad interessarsi “delle più semplici meteore” approfondendo i suoi studi attorno allo sviluppo delle scienze meteorologiche.
E’ in questo periodo che si realizzano diverse “stazioni meteoriche” (nel 1880 quella di Castiglione dei Pepoli, e successivamente quella delle Capanne nei pressi di Porretta; nel 1881 il grande Osservatorio sul monte della Guardia presso il Santuario di San Luca).
“Mi venne allora questo pensiero: se il monte della Guardia è stato giudicato un luogo adatto per farvi delle osservazioni meteorologiche, non sarebbe ancor più adatto il monte delle Lagune alto ben 519 metri (…)? E non potrei io tentare di fondarvi un Osservatorio, a vantaggio della scienza, a ornamento della mia parrocchia, a decoro del mio comune Praduro e Sasso?”
Poiché si stavano ultimando i lavori per rimettere a nuovo la chiesa e procedere alla decorazione l’arciprete pensa sia questa l’occasione per cercare adesioni e finanziamenti al progetto, incoraggiato anche da una circolare dell’Arcivescovo che “invitava ogni parroco a tener nota delle principali meteore, e a inviarne relazione all’Osservatorio del conte Malvasia in Bologna”.
Il progetto va avanti: “Confratelli di ministero”, parrocchiani, amici e il Municipio accettarono di concorrere con offerte e strumentazioni.
L’osservatorio è così provveduto del materiale necessario: “vi è il barometro Fortin, vi è lo psicrometro a ventilatore, il termografo a massima, il termografo a minima, l’anemometrografo Campagnoli, il pluviometro, l’evaporimetro e l’ozonometro”
Gli ospiti, i discorsi e la benedizione del Papa…
L’”oscuro prete di campagna”, come si autodefinisce don Giovanni Sandri, ha infine raggiunto il suo obiettivo ed è giustamente orgoglioso che una “gemma del clero” quale padre Denza (fondatore dell’Osservatorio di Moncalieri, direttore della Specola Vaticana, sismologo, vulcanologo) dichiari “benemeriti della scienza e del paese tutti coloro che concorsero all’erezione dell’Osservatorio delle Lagune” poiché “L’istituzione di una vedetta meteorologica è una festa per la scienza, tanto se è una stazione di prim’ordine, tanto se di ordine inferiore”
Dal canto suo, un’altra autorità presente, l’Ing. Alessandro Roffeni Tiraferri, considera addirittura
“La scienza meteorologica (…) scienza eminentemente umanitaria (…) essa (…) ha duopo di raccogliere notizie e fatti da ogni parte del mondo (…) onde le è necessaria la corrispondenza fra nazione e nazione, fra popolo e popolo, ed indispensabile la pace e l’alleanza tra loro. Questa scienza è una potentissima leva di civiltà e di progresso (…)”
A ricordo dell’avvenimento, viene posta una tavoletta di marmo (…) dopo di che si presentavano due giovanette, Pia ed Amelia Pedrelli e recitavano un grazioso ringraziamento in versi. (…) Negli intervalli il corpo musicale di Praduro e Sasso aveva eseguito scelte melodie”.
“Alla fine l’applauso fu lungo e unanime”.
Più tardi, naturalmente si finì a tavola “si fecero brindisi in prosa e in versi; i convitati si rallegravano e si mostravano soddisfatti” tanto più che di lì a pochi giorni ricevettero “l’implorata benedizione” del santo Padre. “Fu una gioia grandissima”
L’inaugurazione dell’Osservatorio meteorologico di San Nicolò delle Lagune nel comune di Praduro-Sasso presso Bologna, [in testa al frontespizio: XXV agosto MDCCCXXXX], Bologna, Tipografia Arcivescovile, 1891.
Note di ricerca bibliografica
Ho rintracciato la pubblicazione sul Catalogo Frati - Sorbelli, il “catalogo storico” della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna.
Si tratta di uno schedario che comprende circa 650.000 schede, per lo più manoscritte, relative ad acquisizioni fino al 1960 ed è quindi uno strumento tuttora indispensabile per reperire pubblicazioni antiche e spesso rare.
La riproduzione digitale delle schede (oltre a garantirne la tutela e la conservazione) offre, grazie alla messa in rete del catalogo, straordinarie possibilità informative.